Biografia
Giovanni Porcella nasce a Cagliari il 16.10.1945.
All'età di 4 anni emigra in Toscana a Viareggio, qui frequenta la scuola dell'obbligo e verso i 13 anni incontra il Maestro e 'Carnevalaro' A. Morescalchi; da lui apprende l'arte della cartapesta e della scultura plastica. In seguito per lavoro consegue il diploma di "Arte Culinaria" che abbandonerà poi.
La passione per il disegno lo accompagna fin dalle scuole medie. La ricerca sulla figura umana ed il ritratto lo affascinano più di altre tematiche; seguendo il proprio istinto si iscrive al "Liceo artistico di Carrara" ed in seguito a quello di Lucca dove vi consegue la 'Maturità Artistica'.
Amante della filosofia, legge: Kant, Shopenhauer e Nietzche. Frequenta poi la scuola libera del nudo all'Accademia di Carrara (scultura e incisione). Nel frattempo partecipa a numerose collettive ed estemporanee tra Toscana e Milano con personali nell'area toscana e versigliese.
Giovanni Porcella è autore sensibile e attento osservatore della realtà, la sua pittura si potrebbe collocare, in ambito figurativo, tra ritrattistica e paesaggio, all'interno di un percorso stilistico che non fugge la realtà, ma al contrario se ne fa interprete consapevole.
In Porcella non c'è compiacimento, la sua ricerca onesta e coerente, è varia sia per le tecniche adottate (quadri ad olio, disegni, tempere, carboncini, grafica), che per le tematiche sviluppate. La vena narrativa, talvolta poetica, si accompagna all'interesse per contenuti socio-culturali: la volontà del pittore non è riprodurre la realtà visibile ma coglierne l'essenza significante. Ciò è vero soprattutto nei ritratti, come "Omaggio a Stefania Sandrelli", "A Mario Monicelli" o "Barbara", dove l'intento sembra essere quello di fissare sulla tela la personalità del soggetto raffigurato.
Lo stesso coinvolgimento emotivo lo ritrovo nei paesaggi: la Versilia con le sue coste, le spiagge, il porto, il lago di Massaciuccoli, le Alpi Apuane, sono descritti dal pittore attraverso una gamma cromatica dove prevalgono i toni freddi, come gli azzurri, i verdi, i grigi.
Porcella non dipinge la realtà oggettiva ma quella soggettiva, sviluppando un percorso non banale tra mondo reale, fantasia e memoria.
(Claudia Baldi, 06.06.2012)
All'età di 4 anni emigra in Toscana a Viareggio, qui frequenta la scuola dell'obbligo e verso i 13 anni incontra il Maestro e 'Carnevalaro' A. Morescalchi; da lui apprende l'arte della cartapesta e della scultura plastica. In seguito per lavoro consegue il diploma di "Arte Culinaria" che abbandonerà poi.
La passione per il disegno lo accompagna fin dalle scuole medie. La ricerca sulla figura umana ed il ritratto lo affascinano più di altre tematiche; seguendo il proprio istinto si iscrive al "Liceo artistico di Carrara" ed in seguito a quello di Lucca dove vi consegue la 'Maturità Artistica'.
Amante della filosofia, legge: Kant, Shopenhauer e Nietzche. Frequenta poi la scuola libera del nudo all'Accademia di Carrara (scultura e incisione). Nel frattempo partecipa a numerose collettive ed estemporanee tra Toscana e Milano con personali nell'area toscana e versigliese.
Giovanni Porcella è autore sensibile e attento osservatore della realtà, la sua pittura si potrebbe collocare, in ambito figurativo, tra ritrattistica e paesaggio, all'interno di un percorso stilistico che non fugge la realtà, ma al contrario se ne fa interprete consapevole.
In Porcella non c'è compiacimento, la sua ricerca onesta e coerente, è varia sia per le tecniche adottate (quadri ad olio, disegni, tempere, carboncini, grafica), che per le tematiche sviluppate. La vena narrativa, talvolta poetica, si accompagna all'interesse per contenuti socio-culturali: la volontà del pittore non è riprodurre la realtà visibile ma coglierne l'essenza significante. Ciò è vero soprattutto nei ritratti, come "Omaggio a Stefania Sandrelli", "A Mario Monicelli" o "Barbara", dove l'intento sembra essere quello di fissare sulla tela la personalità del soggetto raffigurato.
Lo stesso coinvolgimento emotivo lo ritrovo nei paesaggi: la Versilia con le sue coste, le spiagge, il porto, il lago di Massaciuccoli, le Alpi Apuane, sono descritti dal pittore attraverso una gamma cromatica dove prevalgono i toni freddi, come gli azzurri, i verdi, i grigi.
Porcella non dipinge la realtà oggettiva ma quella soggettiva, sviluppando un percorso non banale tra mondo reale, fantasia e memoria.
(Claudia Baldi, 06.06.2012)